Marjuana

Negli ultimi anni, l’uso di CBD (cannabidiolo) e THC (tetraidrocannabinolo) è aumentato in tutto il mondo, sia per scopi terapeutici che ricreativi. Se da una parte il CBD è apprezzato per le sue proprietà antinfiammatorie, ansiolitiche e sedative, dall’altra il THC è la sostanza psicoattiva principale della cannabis, responsabile degli effetti “sballanti”. Ma una delle preoccupazioni principali di chi utilizza questi prodotti è la possibilità di risultare positivi a un test antidroga, soprattutto nelle urine, in contesti lavorativi o sportivi.

La differenza tra CBD e THC nei test antidroga

La principale differenza tra il CBD e il THC è che solo quest’ultimo è psicoattivo, ma entrambi provengono dalla stessa pianta di cannabis. I test antidroga tradizionali, in particolare quelli delle urine, sono progettati per rilevare la presenza di THC e dei suoi metaboliti, non il CBD. Quindi, una persona che utilizza solo CBD e non ha assunto THC potrebbe non risultare positiva in un test antidroga. Tuttavia, c’è un’importante eccezione: molti oli e prodotti CBD contengono tracce di THC, sebbene sotto la soglia legale, che potrebbero portare a un risultato positivo, soprattutto se usati in grandi quantità o per periodi prolungati.

Quanto tempo rimane il CBD nelle urine?

Il CBD, essendo una sostanza non psicoattiva, ha una durata inferiore nelle urine rispetto al THC. In generale, il CBD può rimanere nelle urine per un periodo che va da 2 a 7 giorni, a seconda di diversi fattori come il metabolismo della persona, la frequenza e la quantità di CBD assunta e la modalità di consumo. Ad esempio, chi assume CBD con regolarità potrebbe notare una permanenza più lunga della sostanza nel sistema rispetto a chi lo usa occasionalmente. I consumatori di CBD, infatti, potrebbero non dover affrontare alcun rischio di positività ai test antidroga, purché il prodotto che utilizzano rispetti i limiti di legge (ovvero meno dello 0,2% di THC in Italia).

Quanto tempo rimane il THC nelle urine?

Il THC è la sostanza che preoccupa maggiormente chi fa uso di cannabis e si trova a dover affrontare un test antidroga. A differenza del CBD, il THC è lipofilo, il che significa che si lega ai grassi nel corpo e viene immagazzinato nel tessuto adiposo. Questo comporta una durata più lunga della sostanza nel sistema, che può variare notevolmente in base alla frequenza di consumo, al metabolismo, e alla quantità di THC assunta. Ecco una panoramica generale:

  • Uso occasionale (una sola volta o raramente): il THC potrebbe essere rilevato nelle urine per circa 3-7 giorni.
  • Uso moderato (una volta a settimana o più): il THC può essere rilevato per 10-15 giorni.
  • Uso regolare (più volte a settimana): il THC potrebbe rimanere nel corpo per 30 giorni o più.

Nei casi di utilizzo cronico, i test antidroga potrebbero rilevare tracce di THC anche per settimane o mesi. Le persone con una bassa percentuale di grasso corporeo possono eliminare più velocemente il THC, mentre chi ha un’alta percentuale di grasso corporeo potrebbe impiegare più tempo per eliminarlo.

I fattori che influenzano la durata del CBD e del THC nelle urine

Diversi fattori influenzano quanto tempo il CBD e il THC rimangono nel corpo e, di conseguenza, quanto tempo possono essere rilevati nelle urine. Tra questi, i più rilevanti sono:

  1. Frequenza di utilizzo: come già accennato, più frequentemente si usa il CBD o il THC, più a lungo le tracce rimarranno nel corpo. Gli utenti occasionali eliminano le sostanze più velocemente rispetto a chi le utilizza regolarmente.
  2. Metabolismo: una persona con un metabolismo veloce tende a eliminare più rapidamente le sostanze, mentre un metabolismo lento può prolungare la permanenza di CBD e THC.
  3. Quantità assunta: dosi più elevate di THC o CBD possono aumentare il tempo in cui queste sostanze rimangono nel corpo.
  4. Tipo di test: i test delle urine variano in sensibilità. Alcuni test sono in grado di rilevare tracce più basse di THC, mentre altri potrebbero non rilevare tracce di CBD.
  5. Percentuale di grasso corporeo: il THC si accumula nei grassi, quindi le persone con un corpo più grasso potrebbero impiegare più tempo a eliminare completamente il THC.

L’Importanza di scegliere prodotti a base di CBD con tracce minime di THC

Chi usa regolarmente prodotti a base di CBD e desidera evitare qualsiasi rischio di risultare positivo a un test antidroga dovrebbe fare attenzione alla qualità e alla composizione dei prodotti acquistati. È fondamentale scegliere prodotti che siano etichettati come “senza THC” o che contengano tracce di THC al di sotto della soglia legale. In questo modo, si riduce significativamente il rischio di rilevamento durante un test antidroga.

In Italia, l’erba legale (cannabis light) è permessa solo se il contenuto di THC non supera lo 0,2%. Pertanto, è importante assicurarsi che i prodotti CBD acquistati siano conformi a questa normativa, soprattutto per chi è sottoposto a test antidroga regolarmente.