La paralisi del sonno è un grave disturbo del sonno chiamato anche paralisi ipnagogica. Chi l’ha vissuta o la vive anche quotidianamente, la descrive come un’esperienza traumatica che lascia profondi segni nella psiche. Necessita di trattamenti con psicoterapeuti oltre che farmacologici.
Succede che, al momento di addormentarsi o al risveglio, il corpo è completamente bloccato. Ha una paralisi di pochi minuti che tiene fermo e rigido qualsiasi muscolo. Tempo stimato di questa paralisi è massimo due minuti e avviene o al momento del risveglio o prima di addormentarsi.
Il tutto, inizia con un formicolio che arriva fino alla testa. La paralisi degli arti arriva subito dopo e coinvolge anche la capacità di poter parlare o gridare, perché sono coinvolti i muscoli facciali.
Le cause della paralisi del sonno
Durante il sonno, il corpo tende a tenere i muscoli in stato di atonia. Una condizione di riposo e non movimento dei muscoli tipica della fase più profonda del sonno. In questo stato la coscienza non dovrebbe riattivarsi.
Invece, succede che la coscienza si risveglia mentre i muscoli ancora rimangono atonici, quindi fermi, bloccati come se stessimo dormendo. I muscoli si risveglieranno a breve, proprio perché il cervello riattiverà immediatamente tutti muscoli e corpo anche per effetto dello stress vissuto a causa dello spavento.
La paralisi del sonno è un’esperienza traumatica. Molti vivono questo stress questo disturbo in momenti caratterizzati da stress, ritmi di sonno irregolari e mancanza di riposo. Possono incidere su questi elementi anche traumi, malattie, periodi di vita molto intensi.
L’atonia muscolare ha una sua importanza fondamentale
Prima di vedere i rimedi per la paralisi del sonno, spieghiamo che cos’è l’atonia muscolare durante la fase Rem.
Sono coinvolti neuroni e muscoli e colonna vertebrale, lo stato di atonia muscolare serve a poter sognare in tranquillità. Ovvero, il corpo non riproduce i movimenti che si sognano mentre viviamo il sogno che spesso ha come protagonista noi, le nostre reazioni, emozioni e così via.
Si muovono poche cose, un po’ gli arti, gli occhi, la lingua, la testa, si è in grado di parlare o emettere suoni.
La paralisi del sonno è un disturbo traumatizzate perché spesso produce anche attimi con problemi respiratori visto che sono interessati i muscoli del torace e comunque coinvolti nella respirazione.
I principali rimedi
Di seguito sono riassunti i rimedi per la paralisi del sonno, un disturbo molto complesso visto che si deve intervenire sul cervello, sui neuroni, sui muscoli e aiutare il paziente a superare il trauma vissuto. Imparare a reagire o a non farsi prendere dal panico quando i muscoli non rispondono subito alla coscienza.
Gli esperti parlano di due tipi di terapie o rimedi per la paralisi del sonno, una farmacologica e l’altra di tipo psicoterapeutico. Ma prima di tutto si deve pensare anche all’ambiente dove si dorme: si deve rinnovare il sistema letto scegliendo un nuovo materasso, scegliendo un modello di alta qualità e il più possibile traspirante e confortevole.
L’intervento farmacologico deve essere prescritto con attenzione. Prevede l’utilizzo di antidepressivi triciclici, di inibitori della ricaptazione della serotonina. Paradossalmente, si prescrivono dei medicinali che hanno qualcosa in comune con la cura della narcolessia, si è dimostrato però con le paralisi del sonno non si possono impedire del tutto, ricompaiono anche se raramente.
Le cure psicoterapeutice per le paralisi del sonno sono prima di tipo preventivo e poi di tipo comportamentale. Al paziente si insegnano due cose: a rilassarsi, a curare bene l’igiene del sonno, ad avere delle abitudini di relax, a metabolizzare il vissuto e a vivere l’esperienza della paralisi del sonno imparando a reagire e non spaventandosi.
Questo prevede un percorso di consapevolezza profonda ma soprattutto si apprendono delle abitudini e delle tecniche importanti. Ad esempio, ci si abitua alla respirazione diaframmatica, si apprende l’uso del dialogo interno calmante e della distrazione consapevole. Si apprende il rilassamento muscolare progressivo, si fanno esercizi di meditazione mindfulness, prima, dopo e nelle fasi di insonnia che spesso può colpire che ha vissuto la paralisi e ne è rimasto traumatizzato.