La tecarterapia, spesso abbreviata come Tecar, è un trattamento elettromedicale che offre un recupero rapido da traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico. Questa terapia, diffusa principalmente in ambito fisioterapico, utilizza un dispositivo particolare basato sul principio fisico del condensatore, capace di generare calore all’interno dell’area anatomica che necessita di cure.
Ringraziamo il Dottore Luigi Loreto dello Studio Delos per le preziose informazioni fornite per la stesura di questo articolo sulla tecarterapia.
La tecarterapia può operare in due modalità: la modalità “capacitiva”, adatta alla cura dei problemi ai tessuti molli, e la modalità “resistiva”, indicata per il trattamento dei disturbi ossei, articolari, cartilaginei. Gli effetti biologici della Tecar sono principalmente tre: aumento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura interna. La tecarterapia può costare dai 25 ai 50 euro a seduta, seduta che in genere dura dai 20 ai 30 minuti.
La tecarterapia, nota anche come Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo, è un tipo di trattamento elettromedicale, che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico. Questa terapia consiste in un massaggio particolare, praticato tramite uno strumento capace di ridurre il dolore e accelerare la naturale riparazione dei tessuti laddove, ovviamente, ci sia un danno. Il tutto si traduce in un accorciamento tangibile dei tempi di guarigione.
La tecarterapia ha acquisito una certa popolarità soltanto negli ultimi decenni, ma i principi di funzionamento alla base sono antichi. A proporli per la prima volta, infatti, fu il medico e fisico francese Jacques Arsène d’Arsonval, nel lontano 1890. Dopo, diversi altri studiosi e inventori si cimentarono in progetti simili: fra questi, spicca il medico inglese William Beaumont, il quale nel 1939 lavorò anche alla realizzazione del primo strumento elettromedicale.
La tecarterapia è una forma di termoterapia endogena: la parola “termoterapia” significa “terapia basata sul calore”. L’impiego del calore con finalità terapeutiche, soprattutto in presenza di affezioni dolorose muscolari e articolari, è diffuso da diversi decenni. Alcune termoterapie che hanno preceduto la Tecar e che sono in uso ancora oggi sono: l’infrarosso, gli ultrasuoni e il laser (laserterapia).
La particolarità del funzionamento della tecarterapia è che lo strumento in uso stimola la produzione di calore (che è una forma di energia) da parte del soggetto in cura. In altre parole, induce il corpo del paziente a collaborare in modo attivo, per il raggiungimento più veloce della guarigione.
In ambito medico, la tecarterapia si avvale di due modalità principali: la modalità capacitiva e la modalità resistiva. La prima è ideale per il trattamento di problemi ai tessuti molli come muscoli, tendini e legamenti, mentre la seconda è più adatta per il trattamento di disturbi ossei, articolari e cartilaginei. Queste due modalità, se utilizzate in maniera appropriata, possono portare a un recupero più rapido e a un sollievo dal dolore.
La tecarterapia ha diversi effetti biologici sul corpo, tra cui l’aumento del microcircolo, la vasodilatazione e l’incremento della temperatura interna. Questi effetti aiutano a migliorare la circolazione sanguigna, a ridurre l’infiammazione e a promuovere la rigenerazione dei tessuti.